Risultati del sondaggio “Milazzo – Sondaggio sulla qualità di vita. com’è, come vorrei che fosse.”
Il sondaggio è stato chiuso al raggiungimento di un campione di 200 unità che se rapportato alla popolazione demografica risulta ininfluente ma che in rapporto al luogo dove è stato proposto, ossia un gruppo social di circa 2000 utenti, diventa rappresentativo. Inoltre è stato un sondaggio lampo considerando che è durato meno di 48 ore.
Andiamo adesso ad analizzare e commentare i punti uno per uno.
- Sesso
La prima domanda è esclusivamente di carattere statistico richiedendo il sesso. Gli uomini (60,5%) in questo caso sono stati coinvolti più delle donne (39,5%)
- Andrai a votare alle prossime elezioni?
Il secondo quesito cerca di comprendere la fiducia del cittadino in merito al valore del voto politico e nonostante il malumore e la sfiducia che si percepisce, è interessante notare che la maggioranza dei partecipanti (69,5%) è decisamente favorevole a esprimere il proprio voto.
- Residenza
Anche il terzo dato è di carattere puramente statistico e segnala che la maggioranza che ha partecipato al sondaggio risiede a Milazzo (79%). Ma è da tenere conto anche di quel 21% che testimonia l’interesse verso l’area mamertina pur risiedendo fuori zona.
- Come valuti la politica svolta a Milazzo?
Nessuna sorpresa riguardo il quarto quesito che verte sul giudizio dei cittadini verso la politica locale. Quasi un plebiscito quel 78% che la valuta pessima e il 18% mediocre. Salta però all’occhio quell’unico voto che la valuta “OTTIMA” e la curiosità su chi abbia espresso un simile giudizio, devo dire che è molta 🙂
- Come valuti i servizi offerti ai cittadini?
Il quinto quesito, tocca uno dei punti più criticati di Milazzo: i servizi del cittadino. E anche qui nessuna sorpresa se guardiamo quel 70% che li definisce pessimi. Ma c’è chi (un solo voto) pensa che tutto sommato siano buoni.
- Cosa credi manchi a Milazzo?
Questa domanda forse avrebbe dovuto contenere più voci, ma non sarebbe bastato lo spazio. Se alcune risposte come “lavoro e servizi” sembrano ovvie, è interessante notare quel 22%, che è poi la seconda domanda più votata, che esprime un forte disappunto verso l’educazione sociale della zona. E mi trova pienamente d’accordo considerando con quale poco senso civico, il cittadino tratta la città. Spazzatura e bisogni dei propri cari lasciati ovunque, codice della strada inesistente, parcheggi in quarta fila.
- Ritieni che il polo industriale e il centro commerciale un’opportunità o un danneggiamento?
Come qualcuno mi ha fatto notare, questo settimo quesito poteva e doveva essere separato perché contiene due realtà con aspetti logistici, lavorativi e inquinanti ben diversi fra loro e per questo me ne assumo tutta la responsabilità. Tuttavia la piattaforma sulla quale ho impiantato il sondaggio (per eventuali futuri sondaggi, ho già installato una nuova piattaforma che è illimitata) mi dava il limite massimo di dieci quesiti, per cui il raggrupparli è stato più una necessità che una volontà.
Così anche quel dato di maggioranza che col suo 54,1% parla di opportunità potrebbe essere falsato, perché la positività potrebbe riguardare solo una delle due scelte.
Detto ciò, il mio discutibilissimo parere che racchiude quello di imprenditore e di cittadino è sfavorevole per entrambi. Nel caso della raffineria e altri poli che esalano sostanze nocive nell’aria, perché ritengo che il rapporto benefici/controindicazioni sia nettamente a favore della seconda, mentre per il centro commerciale, è evidente che ha distrutto l’economia mamertina. Con la morte delle attività commerciali che una volta erano tra le forze economiche trainanti, Milazzo si è completamente svuotata. E’ morto il teatro, lo spettacolo, il cinema (con la chiusura dell’ultima sala rimasta), sono cresciute le unità ricettive ma tranne qualche breve periodo durante l’anno, anche i turisti sono diventati merce rara. E’ defunta la movida e il mercato immobiliare è completamente svalutato. Milazzo oggi è un paese fantasma.
- Perché un turista dovrebbe visitare o trasferirsi a Milazzo?
Anche questo ottavo quesito non presenta alcuna sorpresa. La bellezza paesaggistica e il clima sono i motivi fondamentali. C’è quella coraggiosa mezza dozzina di votanti, che con il loro 2.3%, hanno vot樂威壯
ato le opportunità lavorative. Da un lato ammiro la speranza e la positività, ma tolte queste giustificazioni, nelle attuali condizioni sarei curioso di capire quali siano queste opportunità lavorative.
- Ritieni che la raccolta differenziata funzioni?
Quello dei rifiuti è stato da sempre un tema bollente. La scoperta di una enorme discarica nella zona di Ponente, testimonia un problema secolare che Milazzo ha con la spazzatura.
La scelta del porta a porta sembra non essere quella più gradita considerando che la maggioranza (45.1%) non è contenta del servizio svolto. E se c’è chi rimpiange i vecchi cassonetti (7,1%) c’è chi gradirebbe l’installazione di isole ecologiche (23,1%) che personalmente condivido. Infine solo il 12,5% ritiene buono il servizio svolto.
Mi permetto di segnalare la completa mancanza dei classici cestini per i rifiuti, che se non giustifica l’inciviltà delle persone, hanno un certa responsabilità nella scelta di chi, decide di buttare scontrini, pacchetti di sigaretta, fazzolettini e rimasugli di cibarie varie per terra.
Segnalo anche la scelta sbagliata di aver selezionato il lunedì quale ritiro di carta e cartone considerando che sabato e domenica uffici e attività commerciali sono quasi tutte chiuse.
- Perché secondo te Milazzo non decolla?
Ed eccoci giunti all’ultima domanda che poi racchiude un po’ tutte le precedenti.
E se la causa del nostro malessere è la prevedibile politica, sorprende quel 36,1% che imputa i nostri mali allo stesso cittadino. Al terzo posto con un 13,3% si piazza l’inquinamento e incredibile a dirsi, c’è sempre una persona che trova Milazzo un paese modello! A lui va il premio del coraggio…..
Conclusioni
L’esigenza di effettuare un sondaggio locale, nasce in seguito a quella di voler trovare, in qualità di microscopico imprenditore, una soluzione al degrado oltre che sociale e ambientale, al decadimento economico e commerciale che ha messo in ginocchio una delle maggiori forze lavorative trainanti del comprensorio.
Le attività chiudono senza sosta. I giovani sono senza futuro e una buona fetta di cittadini ora dopo ora emigra per lidi lontani o è in procinto di farlo.
Dal canto suo la politica locale l’unico rimedio che trova, è quello di alzare le tasse, gravando maggiormente sulle poche ultime attività commerciali che cercano di resistere.
A proposito della politica, qualcuno ha avuto da ridire sul fatto che abbia posto domande in tal senso. Personalmente ritengo che sia la prima responsabile delle attuali condizioni in cui versiamo e se i cittadini oltre le lamentele da social, non mostreranno un segno tangibile di malumore, chiunque si sentirà autorizzato a percorrere la facile e oliata strada del qualunquismo e menefreghismo.
Ho creato un gruppo Facebook delle partite Iva locali (https://www.facebook.com/groups/2579081632415285/), una petizione di raccolta firme contro le esose tasse locali (https://www.petizioni.com/signatures/partite_iva_unite_per_un_paese_con_meno_tasse_e_piu_opportunit/) ma devo dire al momento di essere rimasto al quanto deluso, perché se è vero che in migliaia si lamentano, all’atto pratico poi c’è un’inspiegabile assenza generale a giudicare dai numeri di chi ha firmato la petizione.
Ho profuso tutto l’impegno possibile, dividendomi tra lavoro e creazione di pagine, sondaggi, studi di settore e credo che di più non potevo fare. Spero solo in una presa di coscienza e orgoglio collettivo, ma soprattutto in quell’impegno tangibile e necessario perché il malumore da social si trasformi in quella forza sociale che dia il giusto peso e la dovuta importanza a chi ci governa e chi lo farà in futuro.
Santì Mondo