Purtroppo capita sempre più spesso che il disco fisso si pianti di colpo o cominci a difettare, facendoci cadere nel panico.
Uno dei problemi principali che mette in pericolo i nostri amati dati, è la rottura del disco fisso o il suo deterioramento e per questo non smetterò mai di consigliare l’esecuzione periodica del backup dati su unità esterne o supporti magnetici come DVD o Blu Ray; meglio ancora se su entrambi.
Spesso il disco ci abbandona senza alcun preavviso e le cause possono essere diverse: usura, difetti di fabbrica, cadute accidentali, sbalzi di corrente e così via. In questi casi diventa veramente complicato non perdere i dati, anche se oggi esistono diverse aziende che riescono a recuperarli con procedure però molto costose.
Tuttavia se i danni riguardano (come spesso accade) alcuni cluster, la possibilità di recuperare i nostri amati file diventa possibile.
Ma quali sono i sintomi che devono allarmarci?
Quello principale è un rapido e improvviso rallentamento del computer, infatti a causa della difficoltà a leggere le informazioni sui settori danneggiati, il pc rallenta sensibilmente e in alcuni casi si frizza del tutto o si riavvia.
Se dovesse verificarsi un evento del genere, la prima cosa che dobbiamo fare è usare un software di controllo che ci confermi il danno e CrystalDiskInfo (potete scaricarlo da qui: http://CrystalDiskInfo https://crystalmark.info/download/index-e.html) fa giusto al caso nostro. Vi consiglio di scaricare la versione standard perchè le versioni Shizuku e Kurei Kei sono più pesanti e possono contenere software indesiderato.
Lo stato del disco viene riportato nel riquadro in alto a sinistra
ed è blu se il disco è buono, giallo se danneggiato ma ancora funzionante, rosso se in uno stato di imminente rottura o inutilizzabile.
Qualora dovesse risultare difettoso, sappiate che continuarlo a usare potrebbe peggiorare le cose e rendere più difficile un eventuale recupero dei dati.
Se avete la possibilità e siete in grado di farlo (altrimenti rivolgetevi a personale specializzato), smontate il disco fisso e collegatelo esternamente a un secondo computer tramite un adattatore (tipo un box esterno).
In questo modo impediremo di utilizzarlo in maniera più intensa (cosa che accade quando deve far girare il sistema operativo), ma soprattutto potremmo passare i dati dal disco difettoso a quello del pc di soccorso con un semplice drag e drop.
Se invece il problema dovesse riguardare un danno più serio come la rottura di qualche testina o la perdita della partizione, le cose si complicano. Tuttavia nel caso in cui la perdita dei dati sia avvenuta a causa di un problema software (formattazione, perdita della partizione a causa di uno sbalzo di corrente, cancellazione di file accidentali) esistono software specifici, alcuni gratuiti, altri a pagamento, che possono venirci in aiuto.
Tra quelli gratuiti il più usato (e il più semplice da utlizzare) è Recuva (potete scaricarlo da qui: https://www.piriform.com/recuva).
Una volta installato e avviato il programma (in inglese ma molto intuitivo), basterà andare avanti cliccando su next, selezionare i tipi di file che si vogliono recuperare (tutti oppure doc, pic ecc) e nel quadro successivo selezionare l’unità dalla quale si vogliono recuperare i file. Confermiamo nuovamente con next e avviamo la procedura cliccando su start.
Non appena la procedura di scansione sarà terminata (si spera con esito positivo), basterà indicare l’unità sulla quale memorizzare i file con la speranza che vengano recuperati tutti ma soprattutto che poi risultino leggibili.
Buona fortuna.