Coronavirus, un fenomeno che sta cambiando l’umanità sotto tutti gli aspetti. Perché é così temuto. Analisi dell’aspetto psicologico.
Il fenomeno pandemico sta cambiando profondamente le persone sotto tutti i profili: sociologico, psicologico ed economico. Ma perché una condizione che dati alla mano, ha un’incidenza mortale al di sotto del 3%, sta modificando profondamente la vita del pianeta?
Ci sono patologie che giornalmente producono un numero di decessi molto più alto come quelle cardiache, tumorali, o collegate a vizi come fumo, alcol e droghe.
Pensate, il 35% degli incidenti stradali avviene a causa dell’alcol e sempre lo stesso é la causa di una media di 48 decessi giornalieri in Italia e la maggior parte ha un’età compresa tra 20 e 24 anni. Inoltre sempre i super alcolici sono la causa sottostante di altre 200 patologie (fonte Epicentro).
Allora perché per il Covid stiamo mettendo a rischio il futuro dell’umanità? Perché é di questo che si tratta. La perdita di milioni di posti di lavoro, la chiusura di centinaia di migliaia di attività, il freno globale economico, porterà conseguenze così gravi, da rendere il futuro incerto.
Il contagio é l’elemento responsabile di quella reazione che equivale all’istinto di sopravvivenza, una reazione simile (e spesso irrazionale) che si ha di fronte al pericolo sconosciuto che ci paralizza e ci fa scappare senza voltarsi indietro. In ogni caso reazioni meccaniche più che razionali.
Decessi e patologie collegate a vizi come alcol, fumo e tumori non fanno paura perché si pensa che chi c’incappa é per libera scelta. Il virus invece te lo puoi beccare anche se non lo hai scelto.
In verità non é proprio così, perché gli incidenti provocati a causa di alcol e droga che coinvolgono persone inconsapevoli, sono numerosi, così come sono numerose le patologie provocate da fumo passivo. Infatti questo aumenta il rischio del 30%, patologie tumorali e cardiache nei non fumatori.
L’Italia come il resto del mondo, si appresta a festeggiare il triste anniversario pandemico. Un anno che ha visto i governi intraprendere azioni di pancia con scarsi risultati, piuttosto che progetti razionali proiettati a lungo termine.
Nessun ampliamento a livello sanitario. Sotto il profilo terapeutico c’è stata una totale incapacità di coordinamento tra regioni, strutture e medici di base.
Si stanno impiegando ingent日本藤素
i risorse nel tentativo di creare un vaccino efficiente, considerando che quello che viene somministrato oggi, é poco pratico ma soprattutto dall’esito incerto.
Infine i DPCM che così come sono stati creati e come i numeri riportano, risultano inefficaci.
Abbiamo visto che il Covid é uno tra i virus con incidenza di contagio tra i più alti che l’uomo abbia mai visto.
Le chiusure e riapertura a macchia di leopardo, con i territori contrassegnati dai colori dell’arcobaleno, non potranno mai fermare il contagio, semmai provocarne uno a onda sinusoidale (o a fisarmonica se vi è più chiaro), con un loop senza fine, perché appena una regione riaprirà i confini, sará inevitabilmente ricontagiata da chi non ha praticato il lockdown (come esperienza estiva ha dimostrato).
E poi in ultimo, ma non ultimo per importanza, c’é l’aspetto psicologico che coinvolge soggetti di ogni età.
La mancanza del contatto sociale, sta provocando stati fobico depressivi sia tra giovani che anziani. Questi ultimi soprattutto, si trovano spesso isolati.
Un danno collaterale del lockdown ad esempio, sembra essere stato l’aumento degli incidenti domestici gravi. È quanto emerge da uno studio nazionale effettuato in Francia. (Fonte Epicentro).
Insomma, sono veramente numerosi gli effetti collaterali legati al Coronavirus, effetti che al momento vengono sottovalutati dalla scelta di focolazzare tutto l’interesse nel cercare di contenere momentaneamente (e inefficacemente) il contagio, piuttosto che pensare al problema in un contesto più ampio proiettato verso un futuro che a questo punto risulta incerto più che per il virus, per le conseguenze indirette con le quali dovremo fare i conti.